RESPONSABILE SCIENTIFICO
Giuseppe Placanica – Roma
FACULTY
Giuseppe Placanica – Roma
Ilaria Birtolo – Roma
Carlo Lavalle – Roma
Paolo Saverino – Roma
RESPONSABILE SCIENTIFICO
Massimo Costa – Napoli
Roberto Iacovelli
Silvia Stacchiotti
FACULTY
Andrea Bernetti – Roma
Bruno Corrado – Napoli
Massimo Costa – Napoli
Alfonso Forte – Salerno
Luigi Gatta – Roma
Giovanni Guarcello – Napoli
Patrizia Maiorano – Benevento
Gaetano Piccinocchi – Napoli
Monica Pinto – Napoli
Gianpaolo Ronconi – Roma
Andrea Sorbino – Roma
Mario Vetrano – Roma
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità nei paesi industrializzati e si prevede che lo diventino in tempi brevi anche nei paesi in via di sviluppo. Il nostro Paese non fa eccezione e questa diffusione delle malattie cardiovascolari che ancora oggi costituiscono il più importante problema di salute per il loro rilevante impatto in termini di mortalità, morbilità e disabilità: chi sopravvive ad un evento acuto diventa in buona sostanza un malato cronico con notevoli ripercussioni sulla qualità della vita. La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia più frequentemente riscontrata nella pratica clinica. Questa alterazione del ritmo presenta una prevalenza che cresce progressivamente con l’età ed è in continuo aumento costituendo un importante fattore di rischio per gli eventi di natura tromboembolica. Inoltre, la stessa aritmia rappresenta il 15% di tutte le cause di ictus ischemico. La percentuale sale con l’aumentare dell’età ponendo particolare attenzione ai soggetti con età, dato ancora più eclatante se si pensa all’invecchiamento progressivo della popolazione mondiale. I DOAC, oltre ad aver dimostrato la non inferiorità o superiorità rispetto agli anticoagulanti antagonisti della vitamina K (AVK), nel prevenire ictus ed eventi tromboembolici in pazienti con FA, hanno, soprattutto, mostrato una netta riduzione delle emorragie cerebrali rispetto agli AVK. La loro facilità di gestione ha poi migliorato la qualità di vita dei pazienti trattati. Le coronaropatie (CAD) e le arteriopatie periferiche (PAD) sono causate da aterosclerosi, una malattia cronica progressiva caratterizzata da accumulo di grasso e tessuto cicatriziale nelle arterie. Chi soffre di queste patologie è a rischio di sviluppare eventi trombotici che possono comportare disabilità, perdita degli arti e decesso. Lo scompenso cardiaco è la malattia ad andamento cronico più complessa da gestire e più devastante in termini di qualità e quantità della vita. Il paziente molto spesso si trova in solitudine a dover affrontare situazioni complicate, senza avere un riferimento certo. Questa situazione comporta instabilizzazioni e/o ricoveri con un costo sociale ed economico rilevante per la collettività. Una perfetta conoscenza della fisiopatologia e delle importanti novità in termini di trattamento, farmacologico e non, è “conditio sine qua non” per apportare un beneficio al paziente. Di certo la formazione di una rete che ponga il paziente al centro del percorso con tutti gli attori pronti a intervenire in modo sinergico e nel rispetto dei ruoli è un obiettivo non più rinviabile per sfruttare al meglio le eccezionali possibilità di intervento che le linee guida ci indicano.
16:30 – 17:00 |
Arrivo e Registrazione dei partecipanti |
17:00 – 17:15 |
Benvenuto ed apertura dei lavori, obiettivi formativi del corso – Giuseppe Placanica |
17:15 – 17:45 |
Fibrillazione Atriale e dati di sicurezza confermati dalla farmacovigilanza italiana – Carlo Lavalle |
17:45 – 18:15 |
Conferme dall’approccio DPI nella CAD e PAD – Ilaria Birtolo |
18:15 – 18:45 |
Scompenso Cardiaco: una VICTORIA nelle incertezze della terapia – Paolo Severino |
18:45 – 19:00 |
Coffee break |
19:00 – 21:00 |
Discussione interattiva sulle tematiche precedentemente trattate. Sessione Q&A |
21:00 – 21:15 |
Take home messages – Giuseppe Placanica |
21:15 – 21:30 |
Conclusioni, chiusura del Corso e Compilazione questionario ECM – Giuseppe Placanica |